DIVIDE ET IMPERA!
Stranamente questo detto latino non è, in realtà, stato coniato da alcun nostro antico antenato. Questo detto è stato attribuita al re francese Luigi XI "Il prudente". Ovviamente detto in questo modo non perchè avesse le pulci ma per le sue capacità di statista che sapeva intrufolarsi nelle daitribe altrui ottenendone dei vantaggi per il proprio regno. Accadde in Spagna per la successione del regno di Aragona così come accadde durante la successione dinastica di casa Savoia. Anche in politica interna perseguiva il detto introduttivo cercando di fomentare qualche diatriba tra boerghesia ed aristocrazia riuscendo ad intercettare al meglio, di volta in volta, quale parte sostenere per averne i maggiori vantaggi e senza, in fondo, scontentare nessuno. Divide et impera è valido ancora ai giorni nostri. Prendiamo ad esempio la Brexit che ha appena vissuto il suo strappo definitivo dall'Unione Europea ...
(shhhh, stai buono, non tirarmi per la giacca! Lasciami lavorare!)
Dicevo, anche al giorno d'oggi ci sono potenze mondiali che sono, per loro storia, degli aggregati di più stati che hanno paura di vedere una naziona europea unita perchè questa potrebbe iniziare a competere con loro dettando delle regole che farebbero perdere loro tutti i vantaggi che ...
(e smettila di tirarmi la giacca, non vedi che sto parlando?)
Scusate, stavo parlando dell'Europa unita. Questa potrebbe essere davvero una potenza mondiale ed invece ci si è limitati ad un carrozzone più burocratico che politico che ha certamente un'utilità ma che non si sostituisce a quello che è il potere dei singoli stati e che non appassiona più i singoli cittadini. Per questo motivo ...
(Eh allora! piantala! Mi fai perdere il filo del discorso!!! Cosa vuoi?!?!?! Ehhhh?! Come?! Cosa??? Questo non è il simposio sulla politica contemporanea??? Era l'altro ieri? Allora dove siamo? Dove cavolo mi hai portato???? Ahhhh, sono i tifosi del Monza quelli lì che ci guardano così sbigottiti? E non potevi dirmelo prima???)
Ehm, scusate l'interruzione, un piccolo problema tecnico. Vi stavo dicendo, il motto del divide et impera vale ancora oggi. E non solo a livello politico.
(sìsìsìsì, stai tranquillo, adesso ci penso io ... Ma non rompermi le balle ogni tre secondi, ho bisgono di concentrazione!)
Basti guardare alla classifica del nostro girone. Prima della partita con il Lecco il nostro Monza aveva 56 punti ottenuti in 23 gare e con un vantaggio di ben 15 punti sulla seconda. Numeri da capogiro! Stiamo dominando il girone tanto che tutti aspettano solo la matematica per festeggiare la serie B. Ma io che sono curioso, sono voluto andare a vedere cosa succedeva anche negli altri gironi. A parità di gare, cioè 23, nel girone B il Vicenza ha 55 punti (-1 rispetto a noi) mentre nel girone C la Reggina ne ha 52 (-3 rispetto a noi). Ma allora anche Reggina e Vicenza staranno stradominando il loro girone ed anche per loro si aspetta solo la matematica? Ehhh no. Meglio, restano le favorite ma il Vicenza è a +7 sulla Reggio Audace (o Reggiana se preferite) ed entro i 15 punti ha altre tre squadre mentre la Reggina è a +6 da Bari e Ternana più altre due squadre nel range di 15 punti. Quale è la allora la differenza tra i gironi? Divide et impera. Le nostre inseguitrici si dividono i punti tra di loro e noi dominiamo. Il livello del nostro girone è inferiore a quello degli altri? Non so, non è oggettivamente dimostrabile, ma mi sentirei di assecondare l'affermazione di un giocatore del nostro girone che negli ultimi giorni ha dichiarato che, tolto il Monza, nel nostro girone tutte le squadre se la giocano, sempre. Probabilmente questo non è altrettanto vero in altri gironi. Non dico questo per togliere meriti ai nostri, anzi, ma solo per dimostrare che i numeri vanno sempre letti ed interpretati. Non fatevi ingannare dalla propaganda e non prendeteli sempre per buoni, cercate sempre di gardarli, di leggerli, perchè vi diranno sempre qualcosa in più di quello che pensate.
(Ehy, hai visto come ho girato la frittata? Degno del buon vecchio Cicerone!!! Eh?! Ahhh, dici che devo dire quattro parole anche sulla partita di ieri? E' quello che si aspettano? Ehhh, ma che scatole ...)
A proposito di numeri, ieri sera ci sono stati dei bei numeri. Iniziamo dagli spalti avversari dove gli amici lecchesi, nonostante qualche difficoltà di classifica, non sono voluti mancare alla festa con i tifosi di casa. Un bel numero, un bella coreografia, un bello spettacolo. Oltre a questo, un bello spettacolo anche in campo anche se, proprio per gli ospiti, non è stato poi così bello. Il nostro Monza ha finalmente giocato un primo tempo a mille all'ora. Mai visti così tanti tocchi e scambi di prima come in questo tempo. Quattro passaggi e nasceva sempre qualcosa di interessante. Davanti il trio di giovanotti ha imperversato. Dietro poco lavoro se non in ricostruzione. In mezzo tanti palloni smistati nei posti giusti e con i tempi giusti. Nonostante gli ottimi risultati fin qui ottenuti, poche volte si è usciti quest'anno dallo stadio senza nulla da dire se non che si è giocata una gran partita. Beh, certo, nel secondo tempo i ritmi sono calati, ci si è limitati di più a gestire la partita e qualche disattenzione ha portato i lecchesi davanti alla porta di Lamanna che ha così potuto scaldarsi le mani. Ma tutto sommato, il risultato finale ci sta. Il gol di Finotto, inoltre, gli permette di diventare il capocannoniere di una squadra che finora ha mandato in rete 21 giocatori e che cn le quattro reti di ieri è diventata la squadra più prolifica della C. Sono solo numeri. Ma quanto pesano!
(Così ti va bene? Adesso possiamo andare al rinfresco??? Come? Non c'è il rinfresco!??! Ma dove cavolo mi hai portato?!?! Era meglio il ismposio di politica contemporanea. Ah no, hai ragione, in assoluto il migliore quello sul taglio e cucito durante il periodo preilluministico. Se non altro per le astanti ... Ti ricordi quella biondina? Sì, quella con quelle bocce ... Naaaa, non di vino!!! Sei certo di non essere alcoholizzato?)
- Accedi o registrati per poter commentare
