Io canto!

Inviato da Tifosodabg il Sab, 23/01/2021 - 10:01

Cantami, o Diva, del pelide Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei

 

Chi di voi non ha mai udito questi versi? L'incipit dell'Iliade ve l'avranno letto e riletto nonchè fatto studiare e ri-studiare talmente tante volte che quel pazzo furioso oltre che incomprensibile Omero vi è andato sulla lista nera a far compagnia a Dante, Manzoni e chissà quali e quanti altri grandi autori della letteratura. Ma non voglio certamente scrivere un saggio sulla bontà, o meno, della scuola italiana. Sempre forzato da amici, ho letto un articolo su uno dei giornali online che parla del Monza e che tutti voi certamente conoscete. In questo articolo si parla del "canto dei soliti scontenti anti-Brocchi". Ebbene, il rimando al canto mi ha portato immediatamente alla memoria l'Iliade ed in particolare il suo incipit. Come mai? Cantami, o Diva ... E chi era mai questa Diva? Dai? Provaci ... Gniiiiiiii! Tempo scaduto! Non hai fatto in tempo a cercare su wikipedia? Beh, dai, te lo dico io, Omero si riferisce a Calliope "colei che ha una bella voce", musa della poesia epica e del canto. Cantami, o Diva. Il canto è espressione del proprio essere, delle proprie emozioni, della propria storia, è assolutamente personale prima che una maniera di dialogo con il resto del mondo. Nessuno, e con questo intendo nessuno, dovrebbe inibire il canto nè, tanto meno, giudicarlo. Certo, che esistono gare canore, e ci mancherebbe. Esiste pure chi vive con il canto. Ma tutto questo fa parte del business mentre il canto della Musa Calliope è altro. E' emozione. E' vissuto. E' vivere. E' ... Passione.

 

Io canto
le mani in tasca canto
la voce in festa canto
la banda in testa canto
corro nel vento canto
la vita intera canto
la primavera canto
l'ultima sera e canto
per chi mi ascoltera'
voglio cantare

 

Ed allora io voglio essere inserito in quel coro. Il coro degli scontenti per il mister. Ebbene sì. E le ragioni sono più che evidenti. A chi importa delle sconfitte a Caravaggio? A chi importa se non dovevamo essere delusi per una sconfitta in casa con il Ciliverghe? A chi importa del passato? Certo, siamo tutti consapevoli della bontà dell'attuale società e dell'attuale staff dirigenziale così come i sostenitori del mister dovrebbero essere conapevoli che le aspettative attuali sono ben diverse da quelle di allora. Ed è proprio per questo che il canto degli scontenti per il mister (e voglio evidenziarlo, per il mister) è forte e verrà ribadito ad ogni svirgolata della squadra. Il mister in oltre due anni non ha mai dimostrato di essere un valore aggiunto. E quando scrivo mai intendo mai! Nemmeno quando c'è stata la cavalcata trionfale verso la serie B! Se si parlava di Caravaggio e Ciliverghe ci si dovrebbe anche ricordare di Grosseto (pareggio immeritato contro la Pianese, poi retrocessa ...). Ma di episodi simili ce ne sono a iosa in quest'ultimo biennio senza nemmeno voler sottolineare quell'incredibile finale persa contro la Viterbese o la mancata promozione al primo anno di C, tutt'altro che impossibile. Ma rimaniamo sul pezzo, sull'attualità. Nelle ultime giornate abbiamo perso con Pescara e Reggiana, nonchè pareggiato con il Cosenza, tutte squadre in piena zona retrocessione. Tra le squadre peggiori della categoria. E le sconfitte, così come i pareggi, non sono avvenuti per momenti circostanziali sfavorevoli ma per ragioni tecniche ben precise e specifiche. Certo, mettiamoci pure le doti caratteriali dei giocatori e lo spirito di squadra, ma lo "staccare la spina" non è mai una ragione valida per una disamina tecnica di una gara. Anche contro il Cosenza non si è staccata la spina. Avevamo dei giocatori che non sapevano cosa fare con il pallone tra i piedi, da lì nasce l'errore di Bettella. Abbiamo difeso in maniera sbagliata alzando la linea su quel calcio da fermo dalla trequarti, da lì nasce l'errore di Paletta. Abbiamo subito nel secondo tempo l'inserimento di un giocatore tra le linee (Tremolada) e non abbiamo rimediato con un cambio tecnico o tattico. Questi errori sono imputabili, se non completamente, almeno in buona parte al mister. E qui chiudo la filippica anti Brocchi perchè ne ho fatte già tante, troppe. E, comunque sia, per quanto visto fino ad oggi se io, come gli altri cantanti del coro degli scontenti per il mister (ribadisco ancora, solo per il mister!), abbiamo comunque diritto di salire sul carro dei vincitori, forse anche più dei giornalisti aziendalisti ad ogni costo, forse sarebbe il mister a non dover trovare posto visto che, per quanto ha fatto finora, risulta essere stato solo una zavorra. Se poi la società vuole continuare con questa scelta tecnica va benissimo così. Certo dispiace veder sprecati non tanto i soldi ma le possibilità di questo gruppo squadra. Rimane comunque alta la speranza di raggiungere i traguardi prefissati perchè, nonostante la zavorra, la squadra è di alto livello ed ha già dimostrato di saper giocare al pallone nonostante tutto.

Ma continuate pure a sparare sui poveri cristi che considerano Brocchi non al livello della rosa che ha in mano e della società che abbiamo attualmente al comando del vapore ma vi chiederei di dimostrare quali siano quelle caratteristiche del mister che danno un valore aggiunto a questa squadra. Un cambio tattico, un'impostazione iniziale, un approccio alla partita ... E magari, nei fatti (non manipolati) che andrete a sbandierare metteteci anche una corretta interpretazione della classifica. Vi do un suggerimento, esiste una colonna che è quella delle gare da disputate. Da questa si evince che c'è da recuperare Chievo-Cittadella ed in caso di vittoria di una delle due noi ci ritroveremmo sempre quarti ma a parimerito con altre due squadre oppure a ben cinque punti di distacco dalla promozione. In caso di pareggio lascio a voi i conti.

Concludo. Le mie parole di cui sopra non vogliono in alcun modo giudicare le persone ma, nel caso, solo il loro operato. E, detto questo, non mi importa se il nostro canto (stonato) vi da fastidio perchè continuerermo a cantare e a stonare! Fortunatamente siamo liberi di poterlo fare. Liberi soprattutto da interessi di parte e non ci importa se il nostro piangere fa male al re, quel che conta è il bene del 1912. Davvero pensate che Brocchi, per quanto fatto finora, sia un bene per il 1912? No, non dovete rispondere pubblicamente. Parlatene con la vostra coscienza.