analisi tattica e principi di gioco del monza di cristian brocchi

INTRODUZIONE

L’Associazione Calcio Monza S.p.A. è una società calcistica italiana fondata nel 1912 con sede nella città di Monza. Il Monza è una delle squadre italiane con più presenze nella Serie B, cui ha preso parte in 38 edizioni, l’ultima volta nella stagione 2000-2001. Nella sua storia il club brianzolo non ha però mai raggiunto la massima serie, risultando pertanto la squadra che ha partecipato al maggior numero di tornei di seconda serie italiana senza mai conseguire la promozione nel campionato maggiore. Detiene, inoltre, il record di vittorie nella Coppa Italia di Serie C (4 affermazioni).

Proprietario del club è divenuto nel settembre 2018 Silvio Berlusconi con Adriano Galliani in qualità di Amministratore Delegato con l’obiettivo di portare il club per la prima volta nella Serie A italiana. Nella stagione 2019-2020 il Monza milita in Lega Pro ed è allenata da Cristian Brocchi dal 22 ottobre 2018. Al primo anno ha centrato un piazzamento ai play off che non è però valso il passaggio nella serie cadetta. In questa stagione, la squadra è attualmente prima in classifica con 61 punti frutto di 18 vittorie, 7 pareggi e 2 sconfitte, 53 gol fatti (media 2 a partita) e solamente 18 subiti (0,7 a partita).

Tra i numeri che spiccano della squadra sono sicuramente il rendimento esterno con 10 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta. In casa, invece, il Monza ha ottenuto 8 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte.

Altri numeri importanti della squadra allenata da Brocchi sono i seguenti:

  • In 17 partite su 27 segnare il primo gol ha corrisposto alla vittoria finale
  • In 4 gare da un risultato di svantaggio ha recuperato, in 3 casi pareggiato e in un caso ribaltato il risultato
  • In 15 partite su 27 non ha subito gol
  • 11 gol su 53 totali arrivano dalla panchina
  • Solamente in una partita non ha fatto gol
  • Se le partite finissero al 45’ il Monza avrebbe 48 punti, pertanto significa che nei 2T il Monza fa punti importanti quando per ovvi motivi la squadra avversaria accusa maggiore stanchezza e si apre maggiormente

La distribuzione dei gol fatti e gol subiti è molto regolare, sia in casa che fuori casa:

Minuti GF GS
0-15 9 2
16-30 9 5
31-45 9 1
46-60 4 3
61-75 9 2
76-90+ 13 5

La partita presa in esame per lo sviluppo dell’analisi è Monza-Lecco del 01 Febbraio 2020, dove la squadra brianzola ha disputato una gara di altissima intensità e qualità tecnica terminata 4 a 0.

Formazione Monza: Lamanna, Lepore, Scaglia (64’ Marconi), Paletta, Anastasio, Armellino, Fossati (82’ Iocolano), Morosini (72’ Rigoni), Mosti (81’ Chiricò), Rauti (72’ Finotto), Dany Mota

Reti: Morosini, Dany Mota, Mosti, Finotto

  • Modulo di gioco: 4-3-1-2
  • Modulo di gioco in fase di possesso: 2-1-4-3
  • Modulo di gioco in fase di non possesso: 4-3-2-1
  • Modulo di gioco squadra avversaria: 3-4-2-1

FASE DI POSSESSO

Costruzione

Il Monza cerca sempre di costruire la propria azione dal basso. Con la palla in possesso del portiere Lamanna i due centrali difensivi Paletta e Scaglia si aprono e con Fossati, centrocampista centrale, creando un rombo, figura geometrica che permette di portare spesso un giocatore in palla aperta superando la prima linea di pressione della squadra avversaria che si deve a quel punto abbassare.

fase tattica di possesso e costruzione del monza di cristian brocchi

Fossati è sicuramente il riferimento principale della squadra insieme a Paletta in fase di costruzione del gioco. Il centrocampista cerca maggiormente il fraseggio corto con mezzali, trequartista o esterni bassi mente l’esperto difensore alterna anche giocate più lunghe soprattutto quando la squadra avversaria si allunga; in questi casi si cerca la superiorità numerica in ampiezza con l’inserimento dell’esterno basso, di un attaccante o del trequartista e della mezzala, soprattutto sulla destra. Il lancio lungo nella zona centrale viene invece meno utilizzato per le caratteristiche degli attaccanti del Monza, ad ogni modo nei pochi casi che questo avviene la squadra di Brocchi è brava, nel caso in cui non vinca la “prima palla”, ad alzarsi immediatamente con il trequartista e le mezzali e pressare la squadra avversaria vincendo spesso i duelli sulla “seconda palla”.

Nel caso in cui la squadra avversaria decida di pressare sistematicamente Fossati, la squadra non si scompone e applica delle rotazioni con i centrocampisti per eludere la pressione. In questi casi è infatti Armellino, centrocampista centrale di destra, ad abbassarsi e permettere a Fossati di alzarsi così come Morosini che funge da trequartista alzandosi ulteriormente. La rotazione permette quindi al Monza di uscire in palleggio dalle zone basse di campo. In alcuni casi Fossati, sempre per eludere la pressione avversaria, si abbassa in mezzo ai due centrali difensivi con gli esterni bassi che si alzano per abbassare i quinti avversari e in questi casi l’impostazione dal basso del Monza applica i concetti di una difesa a 3.

Se l’esterno basso riceve palla dentro al campo l’ampiezza viene garantita dalla mezzala o dall’attaccante che si allarga.

Sviluppo e rifinitura

Il Monza dimostra grande esperienza e conoscenza della propria forza perché con i giocatori chiave della squadra capisce e interpreta i vari momenti della gara in cui è necessario alzare i ritmi e verticalizzare velocemente cercando di trovare impreparata la squadra avversaria oppure i momenti in cui è più opportuno attendere, prolungare il giro palla per trovare la verticalizzazione efficace facendo muovere ed uscire la squadra ospite.

La squadra di Brocchi ha capacità e uomini sia per sfondare centralmente che sugli esterni. Fondamentale è, in entrambi i casi, il movimento senza palla di alcuni giocatori quali le mezzali, gli esterni bassi, il trequartista Mosti e uno dei due attaccanti, solitamente Dany Mota che svaria su tutto il fronte offensivo lasciando Rauti a fungere da prima punta come riferimento centrale. Questi continui movimenti portano spesso a ritrovare gli esterni bassi e/o i centrocampisti in una posizione più avanzata degli attaccanti e questo permette ai giocatori del Monza di essere in palla aperta anche a ridosso dell’area avversaria. L’utilizzo delle figure geometriche che abbiamo già segnalato in fase di costruzione è rimarcato anche in fase di sviluppo dell’azione e rifinitura. Si segnala infatti più volte l’azione in cui la mezzala è il vertice basso del rombo che ricerca la punta centrale come vertice alto, con l’inserimento del trequartista sotto la punta (palla avanti e palla indietro) e il cambio gioco verso l’esterno opposto.

Capita spesso che però, per la forza del Monza, la squadra avversaria sia molto chiusa e gli spazi centrali siano estremamente intasati e in questi casi lo sviluppo avviene sugli esterni con i due esterni bassi (Lepore e Anastasio) o un attaccante tra Dany Mota e Mosti (alternativa molto utilizzata dalla squadra di Brocchi). In questi casi l’area è sempre occupata bene da almeno 2 attaccanti e la mezzala opposta che si inserisce sempre con Fossati che accorcia al limite dell’area per chiudere l’azione e/o iniziare immediatamente la fase di pressione nel caso in cui l’azione non sia sfruttata a dovere. Da segnalare anche la continua ricerca di fraseggio corto con triangolazioni rapide e precise tra mezzala-attaccante-mezzala, esterno basso-attaccante-esterno basso o situazioni in cui palla avanti e palla indietro sono il preludio all’inserimento senza palla di un esterno o di una mezzala. Nel caso del 1° gol della gara di Morosini si vede come l’inserimento dell’esterno basso di destra Lepore  allunga e spacca la linea difensiva avversaria, Dany Mota attaccante molto mobile si allarga sulla destra dove riceve il passaggio di Fossati. Sul conseguente cross l’inserimento di Morosini senza palla dalle retrovie è perfetto per sbloccare il risultato.

fase tattica di possesso e rifinitura del monza di cristian brocchi

FASE DI NON POSSESSO

Nelle zone medio-alte di campo il Monza applica un pressing sistematico per un recupero di palla immediato inducendo spesso l’avversario ad errori di impostazione o lanci lunghi che sono preda dei difensori.

Sin dalla costruzione del portiere avversario i due attaccanti si allargano sui due centrali difensivi e il trequartista Mosti si alza sul difensore centrale del Lecco cercando di oscurare le linee di passaggio sui centrocampisti centrali ma permettendo eventualmente solo un passaggio sull’esterno che viene immediatamente accorciato dalla mezzala o dall’esterno basso che non esita ad alzarsi se necessario. Solitamente sulla sinistra accorcia la mezzala Morosini mentre sulla destra accorcia l’esterno basso Lepore. La squadra, in queste circostanze, rimane compatta e corta proprio per permettere il recupero di palla il più velocemente possibile. Chiaramente questo pressing organizzato e alto crea spazio tra la linea difensiva e il centrocampo, questo spazio viene solitamente coperto da Fossati, giocatore molto intelligente tatticamente, che cerca di chiudere le linee di passaggio sugli attaccanti avversari o sull’eventuale lancio lungo raddoppia sull’attaccante avversario.

Se la pressione non è ordinata o la qualità dell’avversario permette il superamento della prima linea del Monza, la squadra di Brocchi può patire in ampiezza gli attaccanti avversari. In questo caso Scaglia sulla destra o Fossati sulla sinistra chiudono esternamente. Tendenzialmente mantiene maggiormente la sua posizione centrale il difensore Paletta. È chiaro che, in questi casi, si possono riscontrare delle situazioni di 2vs2 o 3vs3 centralmente che vengono accettati dalla squadra, conscia della propria forza ed esperienza. L’obiettivo del Monza in fase di non possesso, se la pressione non va a buon fine, è chiaramente quella di portare l’avversario sull’esterno eventualmente a crossare, consapevoli che il trio centrale composto da Scaglia, Paletta e Fossati è forte fisicamente e molto esperto. In questi casi la linea difensiva dimostra compattezza e la linea dei 4 risulta molto stretta concedendo eventuale spazio solo sull’esterno opposto.

TRANSIZIONE POSITIVA

Una volta riconquistato il possesso palla, in base al momento della gara, il Monza sceglie se verticalizzare immediatamente o consolidare il possesso; tutto ciò dimostra una grande maturità ed esperienza da parte della squadra di Mister Brocchi. Nella maggior parte dei casi il primo passaggio è comunque su Fossati, leader della squadra, che, in base alla scelta, determina l’azione del Monza. Se la volontà è quella di ripartire immediatamente si ricerca un passaggio in avanti nei confronti della mezzala o degli attaccanti, palla avanti-palla indietro, e si ricerca il lato esterno opposto per concludere l’azione con un cross o un tiro verso la porta avversaria. Nel caso in cui invece la squadra voglia consolidare il possesso, il primo passaggio è verso il reparto difensivo per iniziare un giro palla con i la linea dei 4 e la ricerca della verticalizzazione più efficace in un secondo momento facendo salire la squadra compatta. La verticalizzazione immediata infatti consente sì di creare situazioni pericolose nei confronti all’avversario ma può esporre il Monza ad allungarsi troppo e non permettere una pressione coesa di tutta la squadra nella fase di non possesso.

TRANSIZIONE NEGATIVA

Essendo il Monza una squadra che ricerca molto il palleggio e l’inserimento senza palla degli esterni bassi e delle mezzali nella fase di transizione negativa la squadra raramente scappa ma attacca in avanti l’avversario cercando il recupero immediato del possesso o eventualmente il fallo tattico per interrompere l’azione. Chiaramente in alcuni casi questo non è fattibile e a quel punto la linea difensiva con i due centrali difensivi e Fossati scappa cercando di ricompattare la squadra e permettere il rientro degli esterni e delle mezzali. È chiaro in alcuni casi, come già detto precedentemente, si possono riscontrare delle situazioni di 2vs2 o 3vs3.

Palle Inattive

Angoli a favore:

Sugli angoli a favore solitamente in battuta ci sono 2 giocatori: Morosini o Mosti con l’esterno basso di zona. In area il primo palo è attaccato da Rauti, seguito da Dany Mota. La zona centrale è occupata da Scaglia, Paletta attacca la zona del dischetto mentre la zona del secondo palo è occupata da Armellino. Non si riscontrano schemi o blocchi particolari ma ogni giocatore attacca una zona occupando bene tutta l’area e cerca di vincere il duello con il proprio avversario proprio come nell’occasione del secondo gol realizzato da Dany Mota. Se Morosini non va in battuta va anch’esso a saltare in area. Al limite troviamo invece Fossati con dietro l’esterno basso opposto alla zona dell’angolo.

Angoli a sfavore:

Sugli angoli a sfavore il Monza marca a zona, piazzando i 2 attaccanti a copertura del palo e del vertice, rispettivamente Dany Mota e Rauti. Compone poi 2 linee strette a difesa della porta. La prima linea è sempre composta da Morosini, i due difensori centrali e un esterno basso. La seconda linea è composta dai due centrocampisti centrali e l’altro esterno basso. La disposizione degli esterni bassi dipende dalla zona di battuta in modo tale che una volta riconquistata o ribattuta palla siano entrambi vicini alla zona (destra/sinistra) di competenza.

Punizioni esterne a sfavore:

Molto interessante è il posizionamento della difesa del Monza sulle punizioni esterne a sfavore. A differenza della maggior parte delle squadre professionistiche che dispongono solitamente una linea composta da 7 uomini, il Monza dispone gli uomini su due linee così come sui calci d’angolo più un uomo a chiudere la battuta corta e l’eventuale respinta al limite dell’area. I vantaggi di questo posizionamento sono sicuramente di coprire meglio la zona più pericolosa dell’area ovvero la zona della porta avendo più uomini concentrati in quella zona. Gli svantaggi sono quelli di coprire meno bene l’ampiezza e di difendere più bassi quindi c’è la possibilità di avere giocatori avversari più vicini alla porta non permettendo l’uscita del portiere.

fase tattica di palle inattive a sfavore del monza di cristian brocchi

Punti di forza

  1. Squadra dall’alto tasso tecnico (precisione passaggi nella gara visualizzata: 88%) e di esperienza per la categoria;
  2. Rosa molto profonda e unita nell’obiettivo da centrare, nella gara analizzata anche quando ci sono stati i cambi i principi e concetti di gioco sono rimasti totalmente invariati; a dimostrazione di tutto ciò la squadra ha mandato in gol ben 21 giocatori diversi da inizio stagione;
  3. Società e allenatore che hanno conosciuto palcoscenici ben più importanti e che possono dare un sostegno importante ai giocatori.

Punti di debolezza

  1. La squadra, incontrando in molte gare avversari con un tasso tecnico inferiore che si chiudono molto, rischia di aprirsi molto esponendosi a contropiedi pericolosi. L’andare in svantaggio potrebbe essere una situazione difficile da gestire;
  2. La squadra in alcune partite (vedi Monza-Renate, Pontedera-Monza, Robur Siena-Monza) si è fatta rimontare 1-2 gol perché probabilmente convinta di avere chiuso la gara troppo velocemente ha affrontato una parte della gara con meno concentrazione e troppa sufficienza.