Reminescenze

Inviato da Tifosodabg il Ven, 13/09/2019 - 18:32

Reminescenze, ricordi, spunti e idee che vengono ispirati da avversari o situazioni.

Seguo con curiosità le vicende dei nostri prossimi avversari perchè ritengo che il loro mister Gilardino sia sottovalutato da molti ma che, in realtà, sia un buon allenatore e sarà in grado di guidare i piemontesi a buoni traguardi non rinunciando al bel gioco. Sempre per curiosità, sono andato a vedere la rosa di cui dispone e tra tutti mi sono balzati all'occhio due nomi.

Il primo è un nostro recente ex, Gabriele Franchino. Immagino che lui, nativo di Gattinara, sia stato felice di poter giocare nella squadra del suo capoluogo di provincia dopo le esperienze in giro per l'Italia (Arezzo, Cuneo e Vibonese). Voglio ricordarvi che Franchino giocò da noi per qualche stagione lasciando il nostro sodalizio nella disgraziata stagione del fallimento con alla guida Fulvio Pea. Buon terzino destro che Gialrdino pare voler utilizzare con costanza su quella fascia.

Il secondo nome è quello di uno dei tanti giovani presenti nella rosa della Pro e cioè Matteo Della Morte. Il ragazzo si sta ritagliando degli spazi importanti ed è un esterno di centrocampo con gamba e tecnica. Ma al di là delle qualità tecniche e fisiche l'ho voluto evidenziare perchè non saranno in tanti a ricordarlo ma un certo Ivano Della Morte transitò dalle nostre parti nella stagione 1993/94 e Matteo è proprio suo figlio. Anche quella fu una stagione disgraziata che vide il Monza retrocedere in serie C. Si iniziò con alla guida quel Trainini che ben aveva figurato l'anno prima per poi terminare con "ci salveremo l'ha detto" Nedo Sonetti. In quell'anno a far compagnia a Della Morte c'erano Del Piano, Saini, Artistico, Brambilla e tanti altri ma, anche in questo caso, mi vien voglia di ricordarne uno in particolare e cioè Federico Pisani. Quel giovane calciatore tanto estro, tecnica e fantasia che arrivò da noi in prestito dall'Atalanta e che della Dea era tifoso ed ultras prima che un giocatore. Tornò poi a Bergamo e Monza fu l'unica squadra in cui giocò oltre che, appunto, nell'Atalanta. Morì prematuramente in un incidente stradale di ritorno da una trasferta con la fidanzata e i tifosi bergamaschi gli erano talmente affezionati che decisero di intitolargli la loro curva.